Il contatto la carezza



Il corpo che non è accarezzato comincia a morire. Il contatto è una fonte di salute e come sostiene Rolando Toro “l’accesso alle carezze è l’unica rivoluzione che abbia senso”.

La nostra pelle è “soglia”, separa e unisce. Separa dall’esterno e unisce col mondo. Ed è nel contatto il meccanismo di perpetuazione della specie e di circuito integratore dell’energia vitale.

Il tatto è alla base di un buon contatto.
Toccare coinvolge il nostro senso più esteso e forse quello più importante dal punto di vista neurofisiologico, in quanto produce sensazioni, emozioni , sentimenti.

Il tatto protegge e circonda l’identità separandoci dal mondo, dagli agenti esterni, protegge i nostri organi interni, definisce la nostra unicità.

Ma contemporaneamente il tatto unisce, ci permette di fonderci con l’Altro.

Così nell’abbraccio fraterno e nell’atto amoroso. Così quando ci immergiamo nell’acqua. Scrive proposito del tatto Leboyer:
“ ogni senso ci racconta il mondo. Il proprio mondo . e intanto si fonde con gli altri sensi. Ciascun senso spinge le nostre frontiere un po’ più lontano , rendendo l’Universo più vasto, più variato, più ricco. Ma toccare è la vicinanza totale: è così che, semplicemente, tutto comincia. Possiamo vedere, ascoltare e pensare a qualcosa, ma è attraverso il tatto che questo qualcosa entra a fare parte della nostra esperienza. Grazie a questo senso noi impariamo a “sentire” chi siamo e a percepire attorno a noi, e ci compenetriamo alla realtà del vivente”.

Il tatto è il primo contatto col mondo già da parte dell’embrione, il bisogno emotivo di contatto ha queste solide basi già nella fase di sviluppo del feto.

In Biodanza il concetto di contatto fa riferimento all’unione di due o più sistemi-individui per permettere il passaggio di informazioni, il fluire delle quali avviene per continuità e non per mera contiguità. E’ relativo ad una serie di sensi e non prende in considerazione esclusiva il contatto di tipo tattile, ma anche altri, quali quello visivo, verbale, il gusto , l’odorato, le secrezioni umorali.
Pensiamo alla definizione di “accarezzare con lo sguardo”, così appropriata in taluni casi. Evidentemente in base al tipo di contatto che si produce si manifesta un’emozione conseguente. Il circuito è quello del feed-back, dello stimolo-risposta. E le risposte organiche coinvolgono tutti i livelli: cognitivo, neurovegetativo, immunitario ed endocrino. Contatto è connessione con l’energia della vita che porta fino alla fecondazione della Vita con la Vita. alla riproduzione.

La carezza è espressione affettiva attraverso il contatto corporeo.

E
“la carezza è un atto integrante in se stesso, perché accoglie e si adatta a quello che trova come è caratteristico dell’acqua. A livello profondo la carezza possiede la saggezza della disponibilità, dell’apertura per stare con l’altro: diviene offerta.”

Condizione fondamentale in Biodanza è la reciprocità, ovvero la giusta misura tra il desiderio di dare e quello di ricevere.

E questo circuito che si attiva di dare e ricevere può avere differenti gradi d’intensità.
La carezza è riconoscimento dell’altro senza giudizio, valorizzazione della persona e, conseguentemente, accresce l’autostima.

Fondamentale all’interno del sistema Biodanza è la pratica di un avvicinamento e di un contatto in “reciprocità”, in feed-back, in modo da non invadere l’altro e da non esserne invasi.

In Biodanza la funzione del contatto e della carezza è terapeutica: attiva, mobilita, trasforma e rinforza; la nostra identità naturale si proietta sulla pelle. La pelle diventa il contenitore dell’identità.